Reportage

…STRADA ROMANTICA – IL VIAGGIO CONTINUA

Seconda Parte

DINKELSBÜHL – IL CENTRO STORICO PIÙ BELLO DELLA GERMANIA

 Sembra uscita da un libro di Andersen e, non a caso, la rubrica Germania per esteti, ha definito il suo centro storico “il più bello della Germania”. Sorta su un insediamento franco lungo sul fiume Wörnitz, sarebbe invece nata, secondo la leggenda, su un podere donato da un coltivatore di farro (in tedesco “Dinkel”) ai carmelitani.

Diciotto torri di avvistamento e quattro porte, ritmano l’imponente cinta muraria, costruita in epoca medievale con i fondi ricavati da una tassa posta sulla birra.

Un reticolo di vicoli curati, i tetti a punta delle caratteristiche abitazioni, con le splendide insegne di negozi e locande, capolavori dei mastri ferrai, caratterizzano il bellissimo centro storico.

Il cuore ruota attorno alla Marktplatz, circondata da case dai colori pastello ed edifici rinascimentali con bei frontoni triangolari. Qui spicca la Cattedrale di San Giorgio, in stile tardogotico.

Il contributo dei panettieri e dei bottai del paese, nella costruzione della chiesa, è ricordato nelle decorazioni in pietra di una finestra, dove sono raffigurate delle Brezel, un martello e un compasso.

Ancora oggi, viene onorata la tradizione del guardiano notturno che compie ogni sera la sua ronda nel centro illuminato.

Un evento molto atteso dai cittadini è la Festa dei Bambini, a metà luglio, che rievoca il salvataggio della città dall’assedio degli svedesi, durante la Guerra dei Trent’anni, ad opera dei bambini che con i loro canti commossero il nemico.

L’evento più magico è però il mercatino natalizio: San Nicola in persona distribuisce frutta secca e dolciumi e nella cattedrale un enorme presepe è allestito con le case a graticcio di Dinkelsbühl al posto delle capanne.

ROTHENBURG OB DER TAUER: TROPPO BELLA PER ESSERE DISTRUTTA.

Era il 1945. Un soldato americano, dopo aver ricevuto l’ordine di bombardare la città, incantato da tanta bellezza, si fermò.

Quel posto l’aveva visto tante volte in una vecchia foto appesa in cucina: un ricordo di una vacanza di mamma e papà. Non si poteva distruggere un luogo così incantevole! Convinse quindi il generale ad offrire una possibilità alla città, che fu così risparmiata.

Questo narra la guardia notturna che ogni sera accompagna i visitatori nel giro del centro, raccontando la storia di questo affascinante paese.

Rothenburg è un piccolo gioiello medioevale sulle sponde del fiume Tauber. Attraversando l’imponente cinta muraria, ci si addentra nei suoi vicoli dove, tra un susseguirsi di casette a dir poco incantevoli, svettano i due campanili della Chiesa di S.Giacomo, in stile tardo gotico, la più grande ed importante della città, costruita in quasi 100 anni.

Al suo interno è conservata una reliquia con tre gocce del sangue di Cristo e nel periodo natalizio vengono organizzati dei bellissimi concerti d’organo.
La piazza centrale, detta come in quasi tutte le città tedesche Marktplatz (piazza del mercato) è circondata da stupende abitazioni di diversi colori e dal Municipio, dalla cui torre si può godere di una vista mozzafiato della città.

LA BEVUTA DEL BORGOMASTRO.

Sulla facciata di un altro edificio storico, sede dell’ufficio turistico, un orologio, al battere delle ore, mette in movimento personaggi che rievocano la scena della bevuta del borgomastro. Secondo la leggenda, durante la Guerra dei Trent’Anni, il Sindaco di Rothemburg salvò la sua città dalla distruzione, vincendo una scommessa col generale delle truppe che stavano per saccheggiare la città: finì un boccale di vino di 3,25 litri in un unico sorso! Su questa leggenda si basa la grande festa cittadina “Der Meistertrunk” che ogni anno attira innumerevoli turisti provenienti da tutto il mondo.

Un bel negozio di souvenir con commesse in abiti tradizionali espone una collezione di splendidi cucù in legno, tipici della tradizione bavarese.

Vere e proprie opere d’arte, ma occhio ai prezzi: hanno cifre da capogiro! Quelli in versione magnete sono invece per tutte le tasche.

Inizia dalla piazza centrale la più bella strada di Rothenburg, la Herrngasse (strada dei signori) su cui si affacciano dei pregevoli palazzetti nobiliari e la fontana cinquecentesca di San Giorgio, che è anche il pozzo più profondo della città. Da una finestra di un palazzo, un orsetto di peluche lancia bolle di sapone che volano tra i passanti, mentre un tenerissimo orso di pezza di dimensioni gigantesche guarda fuori dalla vetrina di un negozio di giocattoli che sembra il paese dei balocchi.

IL NEGOZIO DEL NATALE.

Dall’altra parte della strada, un enorme soldatino di piombo fa la guardia davanti al famoso negozio della famiglia Wohlfahrt dove, oltre al museo del Natale, si vendono articoli natalizi tutto l’anno. Questo ha origini nella storia della famiglia Wohlfahrt , costretta a lasciare la propria casa per fuggire dal regime comunista. Tra le poche cose che i Wohlfahrt portarono con sè, c’era un bellissimo carillon Spieldose.

Degli amici americani in visita a casa loro, rimasero talmente colpiti dalla bellezza del carillon che Wilhelm, il capo famiglia, decise di uscire a cercarne uno. Ma ormai le feste erano passate e i negozi avevano esaurito le decorazioni natalizie, così ne dovette acquistare dieci in stock da un grossista e, dopo averne regalato uno agli amici, gliene rimasero nove.

Decise così di tentare di rivenderli porta a porta e, forse per la sua simpatia, forse per la bellezza di quei carillon, fu un vero successo. Nel 1964 venne fondata la ditta Kathe Wohlfahrt, specializzata in balocchi di legno e decorazioni natalizie della tradizione tedesca, disponibili tutto l’anno, perchè il buon Wilhelm non aveva dimenticato la sua fatica per trovare un carillon natalizio fuori stagione! Il negozio della famiglia Wohlfahrt, forte del grande successo ottenuto in Germania, ha aperto alcune filiali all’estero.

Oltre al Museo del Natale, una delle principali attrazioni turistiche della città è il Museo del Crimine, allestito in un antico convento e dedicato alla storia dell’amministrazione della giustizia e agli strumenti di tortura del medioevo, compresi quelli per la caccia alle streghe.

Passeggiando per le vie del centro è impossibile resistere alle tante pasticcerie: ovunque è esposto il dolce tipico, schneeballen, le palle di neve, delle sorte di chiacchiere arrotolate a forma di palla, ricoperte di cioccolato e farcite in ben 23 gusti.

Il nostro viaggio giunge al termine.
Camminiamo lungo le mura fermandoci in un punto panoramico, dove l’occhio spazia in un’incantevole vallata. È quasi sera e i colori intorno a noi si riscaldano. Il sole scende in fretta ed è subito buio.
Il saggio guardiano notturno accende la sua lanterna.
É l’ora delle leggende che si confondono con la storia della città.

“Cos’è la storia, dopo tutto? La storia sono i fatti che finiscono col diventare leggenda; le leggende sono bugie che finiscono per diventare storia.”
                                                                                                              (Jean Cocteau)

Testo di Scilla Nascimbene

Foto – ©Matteo Marinelli e ©Scilla Nascimbene

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