THE CLAN IDENTITY: THE CROW, THE EAGLE, THE HORSE.
Siamo nella regione nord-occidentale dell’America del Nord dove vive una delle culture indiane più antiche, quella degli Haida. Questo popolo, seppure ridotto ormai a poche centinaia di individui scissi in due clan, resiste per salvaguardare la propria secolare cultura. Uno dei due clan è rimasto coerente con le proprie tradizioni e quindi nel conservare i riti antichi, l’altro, seppure legato anch’esso alle proprie radici storiche, subisce il fascino del progresso e si concede uno stile di vita più moderno. I due gruppi hanno quindi una struttura societaria, politica e religiosa diverse tanto da distribuirsi in due quartieri: “Old Masset” e “New Masset” e mentre uno dei due clan segue le gesta del Dio corvo, l’altro segue i dogmi della divinità dell’aquila. Per quanto accomunati dal potente strumento dell’arte, attraverso il quale si sono fatti conoscere in tutto il mondo, sono rimaste due fazioni, due entità, due forti identità.
Nella stessa regione vive una delle più famose popolazioni equine, i cavalli “non domati”, i famosi Mustang, selvatici, indomabili e indipendenti, da sempre sinonimo di libertà e simbolo di una delle vetture più conosciute del pianeta, la Ford Mustang.
L’associazione tra gli Haida e la Ford Mustang nella mia mente bacata viene spontanea. Le loro forti caratteristiche identitarie rappresentano senza dubbio un fenomeno culturale che ha attraversato le epoche mantendo intatti i propri valori.
LA SESTA SERIE MUSTANG
Mentre gli Haida mantengono due distinte identità all’interno dello stesso villaggio, la nuova generazione Mustang racchiude in sé entrambi i caratteri, rispettando sia il mito del corvo che il mito dell’aquila, poiché strizza l’occhio alle sue antenate senza stravolgere le linee che da sempre, guardandola, associamo al concetto di American Dream, ma ha saputo modernizzarsi e rientrare dal 2014 in un mercato automobilistico avido e famelico senza però perdere il fascino che la contraddistingue.
La sesta serie della Mustang nella versione 2019 che abbiamo avuto in prova, ufficialmente introdotta nel mercato europeo, non tradisce infatti le sue radici, ma rielabora in chiave moderna la cifra stilistica della sportiva americana più amata di sempre, un po’ come fanno gli Haida quando scolpiscono i loro famosi totem, condividendo con Ford una grande creatività e cura per i dettagli.
BELLA E POSSIBILE
Il classicissimo motore V8 di 5 litri con prestazioni migliorate grazie al nuovo sistema a multi-iniezione diretta ad alta pressione ne è una prova. Facile collocarla nell’olimpo delle auto più sportive in circolazione, con un aumento dell’aggressività delle prestazioni grazie a una maggiore coppia, 529 nm. Gli esterni, che presentano il frontale ridisegnato, il profilo ribassato, gruppi ottical led e le famose griglie frontali, la fanno apparire come una cacciatrice pronta a saltarti addosso. E grazie all’active valve performance exhaust neanche te ne accorgi, perché con questo sistema la casa costruttrice è riuscita a imbavagliare il prorompente sound dello scarico del 5.0 per dare la possibilità di scegliere una guida silenziosa durante il transito in zone affollate o durante le ore notturne.
Durante le riprese del video abbiamo viaggiato su strada per parecchi chilometri, ma abbiamo anche imboccato terreni insidiosi dell’interland lombardo e la Mustang non ha battuto ciglio, grazie alle nuove sospensioni MagneRide che consentono di percepire il cambiamento del manto stradale e adattarcisi come un guanto. Un guanto che parte dai 43.000 euro, prezzo che come sempre resta imbattibile per la valanga di contenuti tecnici e dotazioni previste.
A differenza di quello che accade nel settore automobilistico che vive una forte fase di omologazione, la nuova Ford Mustang 2019 resta fedele agli ideali che sin dalla sua nascita l’hanno resa un’icona mondiale, mantenendo un forte impegno nel conservare e difendere la propria virtù
identitaria. Questo è il metodo migliore che conosco per conquistare una propria indipendenza e aspirare al concetto di libertà, che tu appartenga al clan del corvo, dell’aquila o del cavallo.
GALLERY EXTRA
Testo di: Gianluca Vittori
Foto: ©Matteo Marinelli
Video: Simone Fontolan
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