LA PORTA GIUSTA DA APRIRE
Mi ricordo di aver letto su un libro che tra la nostra anima e il nostro corpo ci sono tante piccole porte e da lì, se sono aperte, passano le emozioni, se sono socchiuse filtrano appena e che solo l’amore può spalancare tutte le porte di colpo, come una raffica di vento.
Lo scrive nonna Olga alla sua nipotina in “Va’ dove ti porta il cuore”.
Le confida anche una cosa curiosa e cioè che perdere tempo non sia un fatto per niente grave, poiché “la vita non è una corsa ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio di tempo che conta, bensì la capacità di trovare un centro”.
Questa considerazione mi ha fatto molto riflettere, poiché la nostra quotidianità è ritmata da orari e tempi da rispettare e soprattutto da non sprecare perché “Il tempo è denaro!”.
Dunque, immaginandoci come corridori su una strada piena di banconote, è verosimile comprendere che, più veloci riusciamo a essere, più banconote possiamo raccogliere e quindi allora inizieremmo a domandarci se Speedy Gonzales sia figlio legittimo di Zio Paperone o, addirittura, il suo alter ego!
Invece per la signora Olga, che di primavere e di inverni ne ha visti passare tanti, l’importante è aprire le porte giuste lungo il cammino della vita, tra quelle che si presentano davanti.
Una porta può essere un inizio, un’opportunità o una persona da vivere.
Aprire una porta significa fare una scelta e spesso la nostra vita dipende da scelte fatte in un solo attimo, in cui magari si gioca parte della nostra esistenza.
Possiamo aprire la porta a una persona che ci sta bussando, oppure decidere di sbirciare dall’occhiolino per poi dirle che non siamo interessati a lei, un po’ come quando ci suona al citofono qualcuno che è pieno di volantini e che liquidiamo dicendogli “Non si accetta pubblicità!”.
A volte è questione di attimi e, tenendo conto che siamo essere umani colmi di emozioni, quelle che vanno avanti e indietro tra le porte lasciate aperte o socchiuse dentro di noi, le nostre scelte dipendono magari dallo stato d’animo di quell’esatto momento in cui decidiamo di aprire la porta a una persona oppure no; di conoscerla, di viverla a fondo oppure di ignorarla, come se non avesse nulla da aggiungere alla nostra vita, forse perché quando ci ha bussato, aveva le mani vuote.
Eppure si dice che tutto ciò che accade abbia un senso, anche se per molto tempo non riusciamo a trovarlo.
Chissà se quell’incontro avrebbe cambiato la nostra vita?
Non lo possiamo sapere, ma certo è che se aprissimo le porte a chiunque, quel piccolo filtro che si trova tra la nostra anima e il nostro corpo e che fa passare le emozioni diventerebbe una sorta di colabrodo aperta al pubblico e quindi il nostro giardino segreto pieno di fiori preziosi sarebbe invaso da un via vai di formiche guerriere!
Molto meglio proteggere il nostro tesoro con una porta blindata in una cassaforte apribile con combinazioni alfanumeriche!
A chi possiamo aprire quella porta?
E quali porte dobbiamo aprire nella nostra vita?
Nonna Olga risponderebbe così: “Quando davanti a te troverai tante porte e non saprai quale aprire, non aprirne una a caso, ma siediti e aspetta.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta”.
Quando arriverai alla mia porta, non dimenticarti di bussare.
Prendi in prestito un arcobaleno, cammineremo dove viaggiano le nuvole.
Trattieni un po’ di vento in un respiro e io cercherò le vele.
Porta una lucciola con te: i miei fiori hanno bisogno di luce.
Allora saprò che sarai tu e ti aprirò con un sorriso, senza farti aspettare,
e tu sarai felice di entrare nel mio mondo.
Quel giorno partiremo insieme.
E se nel viaggio dovessimo inoltrarci nel buio
tu ricordati di tenermi forte.
Testo e Foto: ©Scilla Nascimbene
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