The Steampunker – Purple Haze
Progetto by American Dream – Purple Haze, Harley Davidson Road King Bagger.
Achille Vianello è un visionario. Come spesso avviene i visionari si fiutano tra loro, si ritrovano. Riescono in qualche modo, per utilizzare un termine molto noto ultimamente, a congiungersi.
Nella narrativa fantastica, il filone dello Steampunk, di cui Achille Vianello è un grande appassionato, si colloca all’interno di un’ambientazione storica dove viene introdotta una tecnologia anacronistica.
L’ideazione e la successiva realizzazione di un progetto come quello che vi stiamo raccontando prevedono, inevitabilmente, un processo mentale creativo libero da schemi e, quindi, persone che “sono fuori di melone”, come urla Mr. Chow volando con il paracadute sopra Las Vegas.
Il meccanismo è lo stesso di quando un governo recluta una task force per raggiungere un determinato obiettivo. Anche in questo caso, anzi qui il risultato è evidente, si è unito un gruppo di persone complementari, ognuno con il proprio brillante guizzo ed esperienza. Il risultato è un progetto futuribile, chiamato “Purple Haze”.
Questa visione controverte, e neanche poco, quelle che sono le linee guida che di solito vengono associate a un progetto di customizzazione di una moto, in particolare su base Harley Davidson, nello specifico una vecchia Road King in configurazione Bagger, con motore 1450 cc, cambio a 5 marce e ruote da 23″.
Il primo step è stato progettare la ruota anteriore da 30″ per mettere subito in chiaro, che per dare unicità a qualcosa, bisogna intervenire in prima persona, come ha fatto Achille Vianello disegnando egli stesso il nuovo cerchio, ricavato in seguito dal pieno con un consistente lavoro di manodopera.
Facciamo un passo indietro. Prima di controvertere le regole, bisogna conoscerle bene. Da quando Achille Vianello era piccolo ha sempre, ci racconta, trovato piacere nel modificare oggetti di varia natura, dalle macchinine, al triciclo, al primo motorino, alla prima Vespa.
Achille inizia la sua carriera a due ruote con la mitica Vespa 50 special. Era la metà degli anni ’80 e le ferramenta dell’epoca iniziavano a vendere le prime bombolette spray. Per un ragazzo che portava una visibile cresta viola sulla testa, fu un passaggio obbligatorio ridipingere la vespa con un giallo fluo, anticipando così la moda dell’utilizzo dei colori fluo sulle carrozzerie, che avrebbe preso piede agli inizi degli anni ‘90.
Quando si è trattato di verniciare la Purple Haze, Lorenzo Dossena, detto Dox, stava sperimentando nuove tecniche di verniciatura nel suo laboratorio, con colori fluo che reagiscono ai raggi UV.
Achille, appassionato di colorazioni accese e con l’intento di rendere la moto ancor più di impatto, decide di utilizzare nuovamente, anche come omaggio all’indimenticata vespa che porta con sé i ricordi delle estati passate a Jesolo da ragazzo, un giallo fluo contrastato da striature viola Candy, come il colore della sua cresta punk. Una sorta di rivisitazione dei 15 anni 2.0.
Come ci racconta Achille al telefono “mi piace pensare di portare un po’ di allegria quando giro per strada, perché, parliamoci chiaro, quando passo io si ferma il traffico”. Come dagli torto.
Un’ulteriore tocco di classe sono le “grafiche nascoste”, che appaiono appunto soltanto con l’utilizzo di lampade ai raggi UV. Le grafiche, disegnate con maestria da Dox, rappresentano ingranaggi meccanici, come a voler rappresentare un perpetuo movimento, anche quando la moto è ferma.
Con l’azienda brianzola American Dream, specializzata nella costruzione e customizzazione di moto made in USA, è stato totalmente ricostruito il telaio, inserite le sospensioni ad aria, rifatta la centralina e inserito un nuovo scarico, particolarmente rumoroso, con tanto di fiammate alla Ghost Rider, e con un assetto regolabile, tanto per non passare inosservati. Le prestazioni sono migliorate, anche se non possono essere le stesse di una moto da corsa, seppure permettono una guida piuttosto sportiva.
In realtà questa non è la prima collaborazione tra questa “Creative League”. Precedentemente insieme hanno realizzato una Indian con cui hanno partecipato al Mondiale 2018 raggiungendo il terzo posto e, ultimamente, proprio durante il lockdown, a Daytona la Indian ha vinto il primo premio di categoria e il Best in Show, probabilmente la prima volta per un italiano.
Spesso ci capita di sentir parlare di eccellenza italiana, collegandola per lo più alla medicina, alla moda o al cibo. Ma sappiamo che il blasonato “made in Italy” riguarda tante sfere dell’italianità. Questa moto, e chiamarla così sembra già di per sé riduttivo, è un classico esempio di una fervida immaginazione unita alla qualità artigianale, che trasformano un mezzo “normale” in qualcosa di straordinario, qualcosa di cui scrivere.
Lo slogan che riassume il senso dello Steampunk recita “come sarebbe stato il passato se il futuro fosse arrivato prima” Non possiamo saperlo, solo immaginarlo. Ah no, un attimo, di cosa abbiamo parlato finora?
Testo di: Gianluca Vittori
Foto: ©Matteo Marinelli
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