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Valerio Boni

Quest’anno si scia su asfalto: La storia di un nuovo record.

Valerio Boni è un giornalista di Due Ruote e, come abbiamo avuto modo di constatare spesso nel recente passato, è un uomo che non va d’accordo con la noia. Così, mettendosi a studiare le prove presenti sul Guinness World Record nel database del sito omonimo, trova un altro record da superare: un’altra sfida da affrontare.

Valerio Boni

Valerio è già detentore di due Guiness World Record per aver effettuato 751 KM IN 1236 giri di pista a bordo di una mini moto e 740, 9 km in 24 ore in sella ad una moto da fuoristrada, la XEF 250 4T, girando in tondo in un circuito di 1.861 metri.

IL NUOVO RECORD

Il nuovo record di cui andiamo a parlare era stato stabilito nel 2008 da Erik Roner, che era specialista americano di sport estremi. Roner oltre ad essere il detentore del record ne era stato anche l’ideatore. La sfida consisteva nel farsi trainare su asfalto da un’auto attaccandosi dietro con degli sci. Il record era stato di 51 km/h e fin qui la sfida sembra essere più che altro legata alla pazienza, mentre la vera difficoltà sta nel mantenere la velocità media.

Dopo aver trovato il record da battere Valerio per prima cosa si ingegna e trova un metodo per attaccare il traino all’auto che avrebbe dovuto trainarlo utilizzando i sedili. Così inizia a effettuare dei brevi test in una cava a velocità ridotta, intorno ai 40-45 km/h, per non rovinare gli sci e per capire come funzionassero sull’asfalto, perché come afferma Valerio

“anche se sai sciare le reazioni sull’asfalto sono completamente diverse”.

È molto Importante capire la posizione da tenere, niente appunto a che fare con la posizione tipica dello sci. Gli sci devono essere di serie, così, per modificare la posizione, bisogna abbassare il baricentro in modo da avere un controllo maggiore anche se non può mai essere totale.

Nel primo test la pista era umida e quindi percorribile in modo più morbido, mentre nel secondo test le difficoltà sono aumentate a causa di una pista con chiazze asciutte che rendevano faticoso il transito, la stabilità e il controllo degli sci.

L’INTERFONO, IL PILOTA E LA CUPRA

Per controllare la velocità e le dinamiche del terreno Valerio era dotato di un casco con interfono della Interphone, grazie al quale poteva comunicare con l’autista dell’auto senza dover gridare, le condizioni non lo permettevano e le complicazioni sarebbero aumentate. Inizialmente per i test era stata scelta un’auto con cambio manuale, ma gli scossoni in fase di cambio marcia facevano rallentare gli sci che si fermavano quasi con un conseguente strappo. Quindi si è deciso di usare un’auto 100% elettrica della Cupra, la Born, sicuramente ottima per le necessità della gara, considerando che la stessa va da 0 a 100 in 6,2 secondi. La Born ha accompagnato Valerio nella ‘nascita’, appunto, di questo nuovo record mondiale.

LA STORIA DEGLI SCI USATI IN GARA

Gli sci usati per raggiungere questo nuovo obiettivo risalgono agli anni ’90. La stessa marca e modello di quelli usati da Alberto Tomba e altri campioni di quegli anni. Nello specifico erano stati usati da Giovanni Caponago, istruttore di sci nautico e amico di vecchia data di Valerio. Giovanni era entrato nella federazione degli sport paraolimpici e nel ’94 e ’96 è stata la guida di atleti ipovedenti alle Olimpiadi di Lillehammer, per i campionati del mondo riservati a sciatori con ridotte capacità visive. Quindi gli sci bianchi messi a disposizione da Caponago sono proprio quelli usati in quelle competizioni, quindi degli sci con una storia molto importante alle spalle.

Giovanni Caponago

DATI TECNICI

Sono stati effettuati due diversi tentativi. Sul rettilineo più lungo, un chilometro per l’esattezza, del Cremona Circuit, dove ha avuto luogo il record, Valerio ha identificato due
segmenti, uno da 100 e uno da 400 metri. I 100 metri sono stati la prima prova con partenza lanciata, quindi partendo da più dietro per entrare nel segmento dei 100 metri da
percorrere a una velocità già importante e superiore agli 80 km/h. Mentre il segmento dei 400 metri era quello ritenuto valido per la conquista del record. In questo caso la partenza era da fermi, quindi dal punto dello start si entrava nella cellula del fotofinish e una volta usciti veniva calcolato con una formula il tempo di percorrenza medio, che doveva essere quindi superiore ai 51 km/h. Valerio con quattro tentativi ha ottenuto una media di 80,719 km/h nei 100 metri e 59,05 nei 400 metri. Quindi con questo nuovo valore, grazie a un aumento di 7,65 km/h e del 14,8% rispetto al precedente record di Roner, Valerio Boni scrive per la terza volta il suo nome nel Guiness World Record.

DOPO RONER, CI AVEVA PROVATO L’INGLESE JAN FARRELL, MA…

Nel 2015 lo sciatore inglese Jan Farrell, specializzato in prove di velocità nel chilometro lanciato e abituato a sciare a 200 km/h, aveva tentato di superare il record di Roner, ed era
convinto di esserci riuscito. Su internet ci sono infatti i video che testimoniano questa impresa, ma sul Guinness World Record non ce n’è traccia. I motivi sono diversi. Uno dei
più probabili è che lui non abbia considerato la media, ma la velocità massima raggiunta che era stata di 63 km/h, che per Valerio è stata comunque di 80 km/h, quindi, anche in questo caso il record resterebbe nelle mani di Valerio Boni.

IL FUTURO PER VALERIO BONI

Valerio è già a lavoro per continuare a collezionare record. Per il prossimo futuro sta lavorando su una prova con e-bike sulla resistenza nelle 24 ore, ma senza usare una pista classica. Per ora è solo un’idea, seguiremo Valerio per capire meglio cosa ci riserverà dopo l’estate. Un’altra idea di cui ci parla Valerio è legata alla neve, essendo un amante del freddo e della neve appunto, potrebbe preparare una gara basata su una delle 24 ore proposte dal Guiness World Record; “senza escludere le ciaspole”, ci dice, “sempre sulle 24
ore che sono il mio elemento preferito”.

“Ma le idee che sto mettendo da parte sono molte”, continua Valerio Boni e noi ne siamo sicuri. E i nostri saluti e augurio non possono che terminare se non con un ‘a presto!’.

esto: Gianluca Vittori

Foto: ©Matteo Marinelli 

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